C'era una volta... Georgino!

[Miss O' Dell]

Ho tradotto un paio di brani dal libro di Joshua Greene. E' un libro bellissimo, per chi è un fan di George.

Li riporto in questo topic, poi magari tradurrò anche qualche altra parte.

[Miss O' Dell]

"George aveva degli animali di pezza" Racconta Louise, la sorella di George "e ci faceva delle scenette con tutti i pupazzi. Era divertente e estroverso e in famiglia lo adoravamo. E’ cresciuto divertendosi ed era sempre al centro dell’attenzione." Nella famiglia Harrison l’infanzia era un periodo felice.


Quando ho letto questa parte mi è venuta in mente questa foto:



Solo che qui, il bambino con la faccia furbetta è Dhani!

[Miss O' Dell]

Racconta Rod Othen, compagno di scuola delle superiori di George Harrison. "George era contro le prepotenze. C’era un ragazzo a scuola che puzzava così tanto che la punizione che il professore comminava a chi disobbediva era di farlo sedere vicino a lui. George si sedeva volontariamente nella sedia vicino al ragazzo che puzzava. E ne divenne amico."

Mmmmm... proprio come John!

[Martha]

admin said:

Racconta Rod Othen, compagno di scuola delle superiori di George Harrison. "George era contro le prepotenze. C’era un ragazzo a scuola che puzzava così tanto che la punizione che il professore comminava a chi disobbediva era di farlo sedere vicino a lui. George si sedeva volontariamente nella sedia vicino al ragazzo che puzzava. E ne divenne amico."

Mmmmm... proprio come John!

è vero....proprio come lo zio John!

[Miss O' Dell]

lovelyclaire said:

admin said:

Racconta Rod Othen, compagno di scuola delle superiori di George Harrison. "George era contro le prepotenze. C’era un ragazzo a scuola che puzzava così tanto che la punizione che il professore comminava a chi disobbediva era di farlo sedere vicino a lui. George si sedeva volontariamente nella sedia vicino al ragazzo che puzzava. E ne divenne amico."

Mmmmm... proprio come John!

è vero....proprio come lo zio John!

George era buono, John era cattivo!

[Martha]

admin said:

lovelyclaire said:

è vero....proprio come lo zio John!

George era buono, John era cattivo!

mmmmm! E Paul era BBBBBBBBBBBBBBBBBONO!

[Miss O' Dell]

lovelyclaire said:

admin said:

George era buono, John era cattivo!

mmmmm! E Paul era BBBBBBBBBBBBBBBBBONO!

Per George non penso! L'unico buono per lui era Rrrringo!

[Martha]

admin said:

lovelyclaire said:

mmmmm! E Paul era BBBBBBBBBBBBBBBBBONO!

Per George non penso! L'unico buono per lui era Rrrringo!

basta per cortesia!

[Miss O' Dell]

Continuo con pezzi del libro di Joshua Greene.
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La canzone più di moda del 1956 era “Rock around the clock” di Bill Haley, tratta dal film “Blackboard Jungle”. Nei teatri di Liverpool non potevano entrare i minori di 16 anni. Paul ricorda di aver aiutato George, che aveva la faccia da bambino, prendendo un po’ di terra dal giardino di Louise (la mamma di George) e disegnando dei baffi sopra il labbro superiore di George. Il trucco funzionò e riuscirono a vedere il film e imparare un’altra canzone per il loro repertorio.
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Ma dai! E ci sono cascati? Ma che è, un film degli anni '30?
E poi... scusa ma Paul ne dimostrava 11...

[Miss O' Dell]

All’inizio John prendeva in giro il piccolo George perché aveva le orecchie grandi e faceva sempre i complimenti a John e alla sua ragazza Cynthia. John “era un po’ imbrazzato” ricordava George “perché ero così piccolo. Dimostravo circa dieci anni”. Un modo per riequilibrare la situazione, pensò George, era di vestirsi nel modo giusto. Harold (il padre di George) rimase scioccato un giorno scoprendo che suo figlio si era infilato in un paio di vecchi jeans usati di John. Erano i pantaloni più attillati che avesse mai visto. Vedendo un’espressione di disapprovazione sul viso del padre, George saltellò per aria ed atterrò ai suoi piedi “Come potrei fare i miei balletti senza i jeans attillati?” chiese, saltellando ancora un po’, finché i suoi genitori non scoppiarono a ridere.
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Noooo! Questa è fantascienza! George non poteva fare un balletto e rimanere in piedi!

[Martha]

admin said:

All’inizio John prendeva in giro il piccolo George perché aveva le orecchie grandi e faceva sempre i complimenti a John e alla sua ragazza Cynthia. John “era un po’ imbrazzato” ricordava George “perché ero così piccolo. Dimostravo circa dieci anni”. Un modo per riequilibrare la situazione, pensò George, era di vestirsi nel modo giusto. Harold (il padre di George) rimase scioccato un giorno scoprendo che suo figlio si era infilato in un paio di vecchi jeans usati di John. Erano i pantaloni più attillati che avesse mai visto. Vedendo un’espressione di disapprovazione sul viso del padre, George saltellò per aria ed atterrò ai suoi piedi “Come potrei fare i miei balletti senza i jeans attillati?” chiese, saltellando ancora un po’, finché i suoi genitori non scoppiarono a ridere.
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Noooo! Questa è fantascienza! George non poteva fare un balletto e rimanere in piedi!

[Lilyan]

Ma che belli, i jeans attillati!

[Miss O' Dell]

lilyan said:

Ma che belli, i jeans attillati!

[Miss O' Dell]

George aveva un sacco di ragazze. Quando era più piccolo c’era Jennifer Brewer, che aveva un sorriso splendente e i capelli a paggetto. Poi la sorella di Rory Storm, Iris Caldwell, che imbottiva il reggiseno con il cotone idrofilo. Anni dopo ci fu una ragazza che studiava con John all’Art College. George pensava che assomigliasse alla sua attrice preferita, Brigitte Bardot, e riuscì a “farsela” una sera ad una festa. John venne a saperlo e da allora portò più rispetto a George.
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John Lennon, l'uomo dai grandi principi!

A proposito di Iris Caldwell, una volta il fratello disse a tutti gli amici che erano con lui che metteva il cotone nel reggiseno per far sembrare il seno più grande (che stronzo) e lei corse via piangendo. George la rincorse e la baciò! Che tenerrrrrrone!
Tra l'altro Iris poi è stata anche con Paul, era la sua ragazza prima di Jane Asher.

[Miss O' Dell]

Tra il febbraio 1961 e l’agosto 1963, Wooler presentò i Beatles ai frequentatori del Cavern circa trecento volte, accogliendoli con un cordiale “Salve a tutti, abitanti della caverna. Benvenuti nella migliore delle cantine” La folla cresceva sempre più fino a duecento o anche più pressati dentro all’ora di pranzo. Alcuni fans non potevano permettersi il biglietto e, non volendo vedere gente scontenta, ci pensava George ed almeno qualche posto veniva trovato. “Non dirle che te li ho dati io” sussurrava la portiere del Cavern, indicando una fan senza speranza di entrare e facendogli scivolare in mano qualche scellino. George difendeva anche altri gruppi, sfidando le consuete rivalità raccomandando quel chitarrista o quel pianista ai club manager.
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