Post by Martha on Aug 31, 2015 11:56:42 GMT 1
Lo scioglimento dei Beatles nel 1970 non impedì ai Fab Four di continuare a collaborare fra loro.
Anzi se è vero che Paul e John non si reincontarono mai più in studio di registrazione (con l’eccezione del 28 marzo 1974 quando registrarono una confusa ed inutile session a fianco di Stevie Wonder, Bobby Keys, Jim Keltner e Harry Nilsson) sono state frequenti le apparizioni di due o tre Beatles insieme in incisioni successive, comprese anche una serie di apparizioni live.
George e Ringo si erano già affiancati nell’album “Wonderwall Music” di Harrison del 1968, in quello di Jackie Lomax “Is this what you want” del 1969 e nel 1970 nell’omonimo di Leon Russell e in quello di Doris Troy oltre che in “Encouraging words” di Billy Preston.
Nel 1970 troviamo Paul nell’album orchestrale “Sentimental journey” di Ringo, il quale a sua volta suonò la batteria in “All things must pass” e nel “Concert for Bangladesh” di George (concerto MAGNIFICO).
George è in alcuni brani (live) di “Some time in New York City di John nel 1972 e nel singolo "It don't come easy" di Ringo nel 1971.
Nell’album solo del 1970 di John, Ringo suona la batteria in alcuni brani, mentre George è chitarrista in “Imagine” di John dell’anno successivo.
Ringo suona la batteria in “Don’t worry Kyoko” dall’album solo di Yoko Ono, “Fly” del 1971 (in cui John è alla chitarra e piano).
E’ nota l’amicizia che legava George e Ringo, che spesso avevano collaborato alla composizione di alcuni brani nei Beatles. Amicizia che proseguì solida e costante dopo lo scioglimento. Li troviamo nel 1972 nell’unico album solista del saxofonista Bobby Keys, a lungo negli Stones, sempre nello stesso anno, nell’album “Brother”, pubblicato dalla Apple Records, del duo americano Lon & Derrek Van Eaton; nel 1974 nella colonna sonora di “Son of Dracula” film prodotto (e interpretatao da Harry Nilsonn e Ringo Starr) e in “Family and friends” di Ravi Shankar del 1974 (con anche Billy Preston e Jim Keltner).
Ringo è in tre brani dell’album di George Harrison “Living in a material world” del 1973 e nel successivo “Dark Horse”, dell’anno dopo, mentre è nota la partecipazione di tutti e quattro i Beatles nel solo di Ringo “Ringo” del 1973 (sia in veste di compositori che di musicisti).
John e Ringo sempre nel 1974 collaborano all’album di Harry Nilsonn “girl thingycats” e John è presente su “Goodnight Vienna” e “Rotogravure” (in quest’ultimo anche Paul) di Ringo nel 1975 e 1976.
Nel 1980, data della morte di John, i tre superstiti lo ricordano in “Those all years ago” nell’album di George “Somewhere in England” dell’anno successivo per ritrovarsi anche in “Stop and smell the roses” di Ringo, sempre del 1981.
Ringo suona poi con Paul in “Tug of war” (1982) , “Pieps of peace” (1983), “Give my regards to Broad street” (1984), “Flaming pie” (1997) e in “Cloud nine” di George del 1987.
Nel 1990 George e Ringo erano nell’album di Jeff Lynne (ex ELO, nonchè orsetto lavatore) “Armachair theatre” e in “Zoom” dell’Electric Light Orvhestra del 2001 (pur suonando in brani separati).
Paul e George sono (in due brani separati) “Vertical man” di Ringo del 1998 e Paul in “Y not” di Ringo del 2010.
Paul, George e Ringo suonano con la voce e il piano del defunto John in “Free as a bird” e “Real love”, brani inseriti nelle “Anthology” dei Beatles (uscite nel 1996 e 1996).
Da ultimo ricordiamo il "Concert for George", tenutosi presso la Royal Albert Hall a Londra il 29 novembre 2002 come tributo in memoria di George Harrison a un anno dalla sua morte. L'evento fu organizzato dalla vedova di Harrison, Olivia, e dal figlio Dhani, sotto la direzione musicale di Eric Clapton e Jeff Lynne. I profitti dell'evento furono sostenuti dalla Material World Charitable Foundation, un'organizzazione istituita da Harrison. Il concerto si è aperto, attraverso una invocazione sanskrit, con il brano Sarve Shaam; è stato seguito poi da Anoushka Shankar, che suonò Your Eyes. Successivamente, Anoushka Shankar e Jeff Lynne si sono esibiti con The Inner Light, succeduto da Arpan di Ravi Shankar. Arpan è stato seguito da Sit on My Face, eseguito da alcuni membri dei Monty Python (Eric Idle, Terry Jones e Terry Gilliam).
Sono poi entrati in scena Michael Palin, Carol Cleveland, Neil Innes e Tom Hanks, esibendosi con La canzone del taglialegna.
Il resto del concerto comprendeva la "George's Band" e includeva i restanti Beatles: Paul McCartney e Ringo Starr così come i musicisti Eric Clapton, Jeff Lynne, Tom Petty, Billy Preston, Jools Holland, Albert Lee, Sam Brown, Joe Brown, Gary Brooker, Ray Cooper, Andy Fairweather-Low, Marc Mann, il figlio di George Dhani Harrison e altri musicisti che erano apparsi nelle registrazioni di Harrison nel corso degli anni.
Essi hanno eseguito una selezione di brani per lo più di Harrison, sia da Beatles che da solista, restando in parte fedeli ai suoi arrangiamenti originali. Tra gli esecutori sono inclusi Clapton e Preston con Isn't a Pity; Starr con Photograph; McCartney e Clapton con Something; Preston con My Sweet Lord; McCartney, Clapton e Starr con While My Guitar Gently Weeps.
L'evento è stato chiuso da Joe Brown, con I'll See You In My Dreams, suonata con un ukulele.
Anzi se è vero che Paul e John non si reincontarono mai più in studio di registrazione (con l’eccezione del 28 marzo 1974 quando registrarono una confusa ed inutile session a fianco di Stevie Wonder, Bobby Keys, Jim Keltner e Harry Nilsson) sono state frequenti le apparizioni di due o tre Beatles insieme in incisioni successive, comprese anche una serie di apparizioni live.
George e Ringo si erano già affiancati nell’album “Wonderwall Music” di Harrison del 1968, in quello di Jackie Lomax “Is this what you want” del 1969 e nel 1970 nell’omonimo di Leon Russell e in quello di Doris Troy oltre che in “Encouraging words” di Billy Preston.
Nel 1970 troviamo Paul nell’album orchestrale “Sentimental journey” di Ringo, il quale a sua volta suonò la batteria in “All things must pass” e nel “Concert for Bangladesh” di George (concerto MAGNIFICO).
George è in alcuni brani (live) di “Some time in New York City di John nel 1972 e nel singolo "It don't come easy" di Ringo nel 1971.
Nell’album solo del 1970 di John, Ringo suona la batteria in alcuni brani, mentre George è chitarrista in “Imagine” di John dell’anno successivo.
Ringo suona la batteria in “Don’t worry Kyoko” dall’album solo di Yoko Ono, “Fly” del 1971 (in cui John è alla chitarra e piano).
E’ nota l’amicizia che legava George e Ringo, che spesso avevano collaborato alla composizione di alcuni brani nei Beatles. Amicizia che proseguì solida e costante dopo lo scioglimento. Li troviamo nel 1972 nell’unico album solista del saxofonista Bobby Keys, a lungo negli Stones, sempre nello stesso anno, nell’album “Brother”, pubblicato dalla Apple Records, del duo americano Lon & Derrek Van Eaton; nel 1974 nella colonna sonora di “Son of Dracula” film prodotto (e interpretatao da Harry Nilsonn e Ringo Starr) e in “Family and friends” di Ravi Shankar del 1974 (con anche Billy Preston e Jim Keltner).
Ringo è in tre brani dell’album di George Harrison “Living in a material world” del 1973 e nel successivo “Dark Horse”, dell’anno dopo, mentre è nota la partecipazione di tutti e quattro i Beatles nel solo di Ringo “Ringo” del 1973 (sia in veste di compositori che di musicisti).
John e Ringo sempre nel 1974 collaborano all’album di Harry Nilsonn “girl thingycats” e John è presente su “Goodnight Vienna” e “Rotogravure” (in quest’ultimo anche Paul) di Ringo nel 1975 e 1976.
Nel 1980, data della morte di John, i tre superstiti lo ricordano in “Those all years ago” nell’album di George “Somewhere in England” dell’anno successivo per ritrovarsi anche in “Stop and smell the roses” di Ringo, sempre del 1981.
Ringo suona poi con Paul in “Tug of war” (1982) , “Pieps of peace” (1983), “Give my regards to Broad street” (1984), “Flaming pie” (1997) e in “Cloud nine” di George del 1987.
Nel 1990 George e Ringo erano nell’album di Jeff Lynne (ex ELO, nonchè orsetto lavatore) “Armachair theatre” e in “Zoom” dell’Electric Light Orvhestra del 2001 (pur suonando in brani separati).
Paul e George sono (in due brani separati) “Vertical man” di Ringo del 1998 e Paul in “Y not” di Ringo del 2010.
Paul, George e Ringo suonano con la voce e il piano del defunto John in “Free as a bird” e “Real love”, brani inseriti nelle “Anthology” dei Beatles (uscite nel 1996 e 1996).
Da ultimo ricordiamo il "Concert for George", tenutosi presso la Royal Albert Hall a Londra il 29 novembre 2002 come tributo in memoria di George Harrison a un anno dalla sua morte. L'evento fu organizzato dalla vedova di Harrison, Olivia, e dal figlio Dhani, sotto la direzione musicale di Eric Clapton e Jeff Lynne. I profitti dell'evento furono sostenuti dalla Material World Charitable Foundation, un'organizzazione istituita da Harrison. Il concerto si è aperto, attraverso una invocazione sanskrit, con il brano Sarve Shaam; è stato seguito poi da Anoushka Shankar, che suonò Your Eyes. Successivamente, Anoushka Shankar e Jeff Lynne si sono esibiti con The Inner Light, succeduto da Arpan di Ravi Shankar. Arpan è stato seguito da Sit on My Face, eseguito da alcuni membri dei Monty Python (Eric Idle, Terry Jones e Terry Gilliam).
Sono poi entrati in scena Michael Palin, Carol Cleveland, Neil Innes e Tom Hanks, esibendosi con La canzone del taglialegna.
Il resto del concerto comprendeva la "George's Band" e includeva i restanti Beatles: Paul McCartney e Ringo Starr così come i musicisti Eric Clapton, Jeff Lynne, Tom Petty, Billy Preston, Jools Holland, Albert Lee, Sam Brown, Joe Brown, Gary Brooker, Ray Cooper, Andy Fairweather-Low, Marc Mann, il figlio di George Dhani Harrison e altri musicisti che erano apparsi nelle registrazioni di Harrison nel corso degli anni.
Essi hanno eseguito una selezione di brani per lo più di Harrison, sia da Beatles che da solista, restando in parte fedeli ai suoi arrangiamenti originali. Tra gli esecutori sono inclusi Clapton e Preston con Isn't a Pity; Starr con Photograph; McCartney e Clapton con Something; Preston con My Sweet Lord; McCartney, Clapton e Starr con While My Guitar Gently Weeps.
L'evento è stato chiuso da Joe Brown, con I'll See You In My Dreams, suonata con un ukulele.