Post by Martha on Sept 9, 2015 7:44:23 GMT 1
Help! (Aiuto! nella versione italiana) è un film del 1965 diretto da Richard Lester ed è il secondo film interpretato dai Beatles.
Nel 2007 il film è stato restaurato e venduto in DVD.
Trama
Un anello che appartiene ai seguaci della sanguinaria dea Kaili (parodia del popolo Thug) finisce per sbaglio al dito della mano destra di Ringo: poiché il gioiello è necessario per svolgere i sacrifici umani alla dea, i sacerdoti della dea devono recuperarlo e vanno a Londra. Spaventato dai religiosi, Ringo decide di disfarsi dell'anello, ma sembra impossibile sfilarlo via, romperlo o distruggerlo in alcun modo; i Beatles si rivolgono dunque a degli scienziati che, impressionati dalle caratteristiche dell'anello, decidono di impossessarsene. Minacciato da due gruppi di fanatici, Ringo chiede protezione a Scotland Yard, inutilmente. Inizia così una caccia all'anello che parte da Londra, passa per le Alpi austriache e finisce alle Bahamas dove si conclude con una grande zuffa di gruppo in spiaggia.
Doppiaggio nella versione italiana
I Beatles, nella versione italiana del film e come per il precedente “A hard day’s night”, sono stati doppiati da:
John Lennon - Cesare Barbetti
Paul McCartney - Massimo Turci
George Harrison - Oreste Lionello
Ringo Starr - Pino Locchi
Citazioni e parodie
Il film viene citato in Sam & Cat da un robot/cameriere nel ristorante Bots.
Curiosità
1) Composta quasi interamente da John Lennon nella sua casa di Weybridge, Help! fu concepita originariamente come una ballata, ma la produzione fece pressioni per accelerarne il ritmo, in modo da trasformarla in una hit. Lennon, nonostante il successo ottenuto in tutto il mondo, si dichiarò dispiaciuto di questa scelta, che comprometteva la sua concezione originale della canzone.
2) La canzone era un vero e proprio grido d’aiuto di Lennon, che in quel periodo si sentiva un “Elvis grasso”. La morte della madre, la crisi del suo matrimonio con Cynthia, la sua fedele e premurosa moglie, l’uso sempre più massiccio di droghe, i ritmi infernali della vita da rockstar: queste le cause del suo malessere, che peggiorò anche nei due anni successivi. Un testo triste, a cui faceva da contrappunto una melodia allegra e contagiosa.
3) Così come A Hard Day’s Night dell’anno precedente, anche Help! ebbe origine come colonna sonora dell’omonimo film, sviluppandosi poi come un album autonomo con i sette brani del film inseriti nel lato A dell’LP e gli altri sette brani, tra cui il capolavoro Yesterday, nel lato B. Il lungometraggio, diretto da Richard Lester, non è certo passato alla storia del cinema. La trama è quasi un pretesto per far ascoltare le eccellenti canzoni dei Beatles.
4) Gli U2 e gli Oasis hanno riproposto spesso dal vivo Help! nella versione rallentata, così come era stata concepita da Lennon. Fra i tanti artisti che hanno coverizzato Help! spiccano Deep Purple, Carpenters, Bananarama, Kylie Minogue, Dolly Parton, Tina Turner, John Farnham, Rick Wakeman, The d**ned, Caetano Veloso, Howie Day e Fountains of Wayne. La versione preferita da John Lennon era quella di Henry Gross.
5) Una delle frasi di lancio di Help! diceva: «Per favore non rivelate l’inizio di questo film ai vostri amici (a ogni modo, loro non vi crederebbero)». Era una parodia del lancio di Psycho di Hitchcock che invece si raccomandava: «Per favore non rivelate la fine di questo film ai vostri amici (è la sola cosa che vi chiediamo)».
6) Ovviamente Help! fu un successo, soprattutto ampliato nel tempo, ripagando ampiamente il budget. Ma all’entusiasmo iniziale della critica londinese alla première, con paragoni assai lusinghieri con i fratelli Marx (come avevamo sopra anticipato), mentre per Ringo si parlò di “recitazione alla Chaplin”, subentrò nel tempo una certa tiepidità. Non ebbe praticamente alcun premio, solo nomination ai Bafta per la fotografia e gli originalissimi costumi di Julie Harris. Soprattutto non piacque agli stessi Beatles che dichiararono poi di essersi sentiti come «degli accessori extra nel loro proprio film!». In Italia invece la critica si mostrò subito titubante – con qualche eccezione – se non decisamente avversa (d’altra parte, pop e arte cinematografica – nonostante l’esempio delle contemporanee correnti pittoriche – erano ritenuti allora termini difficilmente mescolabili).