Post by Miss O' Dell on Feb 17, 2006 20:47:02 GMT 1
“Do you want to know a secret?”
Libro sulla storia dell’Official George Harrison Fan Club. Di Pat Mancuso.
Questa è la storia dell’Official George Harrison Fan Club, l’unico fan club indipendente autorizzato da un membro dei Beatles. Pat è stata la presidentessa del club dal 1964 al 1972.
Aveva solo 15 anni quando tutto cominciò, Pat andò incontro a molti problemi con l’organizzazione dei Beatles e divenne amica della famiglia di George prima che tutto finisse bruscamente nel 1972.
UN BREVE STRALCIO DEL LIBRO
Mentre stavamo andando verso Claremont Drive alle 2.05 del pomeriggio, vedemmo una mini cooper guidata da una persona con i capelli lunghi che veniva verso di noi. Come si avvicinò, capii che era George. Rimanemmo lì, congelate per strada, indicando la macchina con le bocche aperte. Ma poi, accadde qualcosa di strano… La macchina di George ralletò e tornò indietro fin dove eravamo noi. George sorrideva mentre apriva la portiera della macchina e ci guardava. Mi sembrò così bello – indossava una maglietta verde chiaro, pantaloni arancioni, calzini dorati, scarpe dorate con grandi fibbie di ottone. Dopo esserci guardati gli uni gli altri per circa un minuto, alzò l’indice e disse: “Hey, voi non siete .. uh” e poi indicò direttamente me e disse: “TU!”. In qualche modo trovai la voce e dissi: “Si, io ho un fan club per te”. Allora George disse: “Si, esatto, tu sei Pat, giusto?” I riuscii in qualche modo a mormorare un: “Si” Come faceva George a individuarmi in mezzo alle altre due? Lui allungò la sua mano verso di me, mi strinse la mano, e disse: “Beh, è un piacere conoscerti”. Mi fissava e i suoi occhi mi scrutavano totalmente. Io non volevo lasciare andare la sua mano, ma alla fine lo feci. “Beh” disse George “Ora sono un po’ di fretta, ma per quanto sarai a Esher? Quando potete venire da me per farci una chiacchierata?” Era così gentile con noi, chiedendoci quando potevamo essere disponibili! (Come se avessimo un programma oltre a quello di andarlo a cercare!) “In qualunque momento tu sia disponibile” mormorai. “Bene, che ne dite domani pomeriggio all’una?” “Sicuro, va bene, ci saremo!” rispondemmo entusiasticamente. Gli chiesi se potevo fargli una foto e lui disse: “Vado un po’ di corsa adesso, ma domani quando venite ci faremo una bella chiacchierata e potrete fare tutte le foto che volete”. Disse che doveva andare, quindi chiusi la portiera della sua macchina e lo salutai mentre se ne andava. Appena si allontanò, scoppiai a piangere. Non potevo crederci che finalmente era successo – avevo incontrato George Harrison, alla faccia dei miei compagni di scuola che dicevano: “Non lo incontrerai mai!” Iniziammo a saltellare felici e corremmo verso l’albergo dove mandai un telegramma di “Missione compiuta” a mamma e papà, Terri e Betty Ann. Eravamo così felici per quello che era successo e ci mettemmo d’accordo con Joyce e Nancy invitandole a venire con noi il giorno dopo. Ero così felice che pensai di che sarei potuta morire felice in quel momento.
SEGUE
Libro sulla storia dell’Official George Harrison Fan Club. Di Pat Mancuso.
Questa è la storia dell’Official George Harrison Fan Club, l’unico fan club indipendente autorizzato da un membro dei Beatles. Pat è stata la presidentessa del club dal 1964 al 1972.
Aveva solo 15 anni quando tutto cominciò, Pat andò incontro a molti problemi con l’organizzazione dei Beatles e divenne amica della famiglia di George prima che tutto finisse bruscamente nel 1972.
UN BREVE STRALCIO DEL LIBRO
Mentre stavamo andando verso Claremont Drive alle 2.05 del pomeriggio, vedemmo una mini cooper guidata da una persona con i capelli lunghi che veniva verso di noi. Come si avvicinò, capii che era George. Rimanemmo lì, congelate per strada, indicando la macchina con le bocche aperte. Ma poi, accadde qualcosa di strano… La macchina di George ralletò e tornò indietro fin dove eravamo noi. George sorrideva mentre apriva la portiera della macchina e ci guardava. Mi sembrò così bello – indossava una maglietta verde chiaro, pantaloni arancioni, calzini dorati, scarpe dorate con grandi fibbie di ottone. Dopo esserci guardati gli uni gli altri per circa un minuto, alzò l’indice e disse: “Hey, voi non siete .. uh” e poi indicò direttamente me e disse: “TU!”. In qualche modo trovai la voce e dissi: “Si, io ho un fan club per te”. Allora George disse: “Si, esatto, tu sei Pat, giusto?” I riuscii in qualche modo a mormorare un: “Si” Come faceva George a individuarmi in mezzo alle altre due? Lui allungò la sua mano verso di me, mi strinse la mano, e disse: “Beh, è un piacere conoscerti”. Mi fissava e i suoi occhi mi scrutavano totalmente. Io non volevo lasciare andare la sua mano, ma alla fine lo feci. “Beh” disse George “Ora sono un po’ di fretta, ma per quanto sarai a Esher? Quando potete venire da me per farci una chiacchierata?” Era così gentile con noi, chiedendoci quando potevamo essere disponibili! (Come se avessimo un programma oltre a quello di andarlo a cercare!) “In qualunque momento tu sia disponibile” mormorai. “Bene, che ne dite domani pomeriggio all’una?” “Sicuro, va bene, ci saremo!” rispondemmo entusiasticamente. Gli chiesi se potevo fargli una foto e lui disse: “Vado un po’ di corsa adesso, ma domani quando venite ci faremo una bella chiacchierata e potrete fare tutte le foto che volete”. Disse che doveva andare, quindi chiusi la portiera della sua macchina e lo salutai mentre se ne andava. Appena si allontanò, scoppiai a piangere. Non potevo crederci che finalmente era successo – avevo incontrato George Harrison, alla faccia dei miei compagni di scuola che dicevano: “Non lo incontrerai mai!” Iniziammo a saltellare felici e corremmo verso l’albergo dove mandai un telegramma di “Missione compiuta” a mamma e papà, Terri e Betty Ann. Eravamo così felici per quello che era successo e ci mettemmo d’accordo con Joyce e Nancy invitandole a venire con noi il giorno dopo. Ero così felice che pensai di che sarei potuta morire felice in quel momento.
SEGUE